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Nelle opere di Paolo Grassino la materia plasmata, modellata, stratificata, graffiata, penetrata, violata, diventa forma, sostanza, elemento ora reale ora simbolico di un complesso "teatro dell'assurdo" in cui il ferro, la spugna, il nylon, l'alluminio, il polistirolo, la cera, la resina, il cemento, la luce e il suono danno forma agli elementi di queste tranches de vie, di questi "documenti umani" dalle dimensioni drammatiche, oscure, impenetrabili; figure plastiche che giocano un finale di partita tra realtà e immaginazione, tra vita e dimensione onirico-fantastica. Lampadine, barattoli, tubi, macchine, imbuti, rami, vetri, e ancora cuori, polmoni, cani, cervi, uomini, diventano la trama di una narrazione essenziale e al contempo improbabile, del racconto inquietante di una realtà che si confronta con la frammentazione della vita quotidiana. Questa pubblicazione è stata realizzata in occasione di "Percorso in tre atti", un progetto di Paolo Grassino (a cura di Stefano Pezzato) per il Museo Pecci Milano, promosso da regione Toscana e Comune di Prato, in collaborazione con Piercarlo Borgogno.